sabato 25 giugno 2016

Nascita di Venere


In luoghi deserti il vento
di primavera ha suono di conchiglia.
Ascolto assorta i grani della polvere
che scivolano e lasciano la terra
compatta e liscia come una spiaggia.
È come ricercare il proprio corpo
affondato nel mare in altro tempo.
Primavera ritorna con la stessa
voce: già tutta la scorza dei campi
trema: si schiuderanno verdi spume
su tenere membra di donne.
Andranno fiori cogliendo nei prati
con gesti d'alghe marine.
Ma il mio corpo resterà sepolto
in chissà quali sguardi perduti
né più sboccerà rinnovato
dalle onde verdi della primavera.

(Dalla raccolta postuma Voci dal crepuscolo)

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